mercoledì 31 marzo 2010

LIBERALI E POPULISTI FALLISCONO CONTRO LE DESTRE. SOLO LA CLASSE OPERAIA PUO’ BATTERE BERLUSCONI E COSTRUIRE UNA ALTERNATIVA VERA.

Un risultato elettorale di rafforzamento politico della coalizione di governo nel pieno di un’enorme crisi sociale- caso unico in Europa- misura il fallimento delle opposizioni liberali e delle sinistre ad esse subalterne.
In assenza di una vera opposizione e mobilitazione di classe, le difficoltà del berlusconismo al Nord sono state capitalizzate a destra da un avanzata della Lega xenofoba che conquista il Piemonte e allarga i suoi avamposti in Centro Italia; parallelamente la catastrofe annunciata dei principali governi borghesi di malaffare del centrosinistra a Sud ( Campania e Calabria)- purtroppo sostenuti da tutte le sinistre- ha aperto la strada alla rivincita berlusconiana nel Mezzogiorno. L’eccezione della Puglia è essenzialmente determinata dalla divisione interna al campo del Centrodestra. Mentre la crescente astensione operaia e popolare, su entrambi i versanti, esprime l’irriconoscibilità dei due poli borghesi agli occhi di ampi settori sociali.
Gli stessi stati maggiori del Centrosinistra, che due anni fa col disastro del proprio governo ( antioperaio) regalarono l’Italia a Berlusconi, oggi tengono in sella Berlusconi col disastro della propria opposizione. La miscela di un’opposizione liberale che ammicca a Confindustria, di un populismo giustizialista che fa il megafono della Magistratura, di sinistre parolaie subalterne ad entrambi (per fame di assessori), non sposta i rapporti di forza con la destra reazionaria: mobilita l’opinione democratica e ampie fasce di popolo della sinistra, ma non gli strati più profondi della classe operaia, delle masse sfruttate, delle loro ragioni sociali. Privandole di un riferimento indipendente e di un programma di lotta riconoscibile.
Solo una lotta di massa e radicale della classe operaia contro il Governo e il padronato, su un proprio programma unificante, può unire le ragioni sociali e democratiche, incrinare il blocco sociale delle destre, aprire la via di un’alternativa vera. Solo l’unità d’azione delle sinistre politiche e sindacali, attorno ad un polo di classe indipendente, alternativo a centrodestra e centrosinistra, può lavorare a questa svolta.
Il PCL che - escluso da una legge elettorale truffa- si è schierato ovunque e sempre contro i due poli, si batterà per questa svolta di autonomia, unità, radicalità del movimento operaio e di tutti i movimenti di lotta.

MARCO FERRANDO- PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI (PCL)